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Bonus Mamme Lavoratrici 2024

1 febbraio 2024

Nuova misura bonus mamma prevista dalla Legge di Bilancio 2024: pronta la circolare INPS con le istruzioni per la busta paga.

Una novità di spicco del Pacchetto Famiglia inserito nella Manovra 2024, ossia il Bonus madri lavoratrici in busta paga per il 2024-2026, spettante per quest’anno anche a partire dal secondo figlio ed in misura massima pari a 3mila euro.


L’INPS ha rilasciato la Circolare numero 27 del 31-01-2024 con la quale recepisce la misura in favore delle mamme lavoratrici e fornisce le istruzioni per la corretta applicazione in busta paga da parte dei datori di lavoro. Dato che la circolare è del 31 gennaio, ove il bonus non fosse presente nella busta paga di gennaio, la lavoratrice avrà diritto agli arretrati a partire dal prossimo periodo di paga.


L’agevolazione consiste in un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali dovuti dalle dipendenti a tempo indeterminato. Vediamo come funziona in dettaglio, in base alle istruzioni operative contenute nella circolare INPS 27/2024 del 31 gennaio.


Il Bonus Mamme è un incentivo progettato per sostenere le famiglie, con un’attenzione speciale alle lavoratrici madri. Queste ultime saranno esentate dal pagamento dei contributi previdenziali a loro carico; parliamo quindi del contributo IVS per i dipendenti del settore privato e il contributo FAP per i dipendenti pubblici.

Il contributo che si attesta intorno al 9,19% sarà quindi versato alla gestione previdenziale della lavoratrice, ma l’importo sarà versato assieme al netto in busta paga.

Quando si matura il diritto

Il diritto all’agevolazione non si perde nel caso in cui, fermi restando i requisiti, un figlio esca dal nucleo familiare. E’ una delle precisazioni contenute nella circolare INPS. Il requisito si intende maturato nel momento della nascita del terzo figlio, spiega l’INPS, e a quel punto si cristallizza.

Quindi, l’esonero contributivo resta anche nei casi di premorienza dei figli o di fuoriuscita dal nucleo familiare o, ancora, nelle ipotesi di non convivenza o di affidamento esclusivo al padre.

Vantaggi del Bonus Mamme lavoratrici

Il bonus mamme lavoratrici è quindi una misura per aiutare le mamme a conciliare il lavoro con la crescita dei figli e per incentivare l’occupazione femminile. Il Bonus Mamme 2024 offre numerosi vantaggi in quanto:

  1. è un aumento sostanziale dello stipendio netto per le mamme lavoratrici con almeno due figli che si tramuta quindi in maggiore possibilità economica per le famiglie, consentendo di sostenere meglio le spese legate all’educazione dei figli;
  2. è un incentivo all’occupazione femminile, consentendo alle mamme di mantenere un equilibrio tra lavoro e famiglia.

Da quando si applica e quanto dura l’esonero

L’esonero contributivo a carico della lavoratrice sarà automaticamente applicato:

  • per il 2024, fino ai 10 anni del figlio più piccolo, per le madri con due figli;
  • per il 2024-2026, fino ai 18 anni del figlio più piccolo, per le madri con tre o più figli.

Per questo arco temporale le lavoratrici madri interessate dall’agevolazione si vedranno riconoscere un netto più alto in busta paga.

Se il rapporto di lavoro dipendente interviene successivamente alla nascita del secondo o terzo figlio, l’agevolazione si applica dal primo mese di assunzione. Esempio: se la nascita del secondo figlio avviene l’11 giugno 2024 e il rapporto di lavoro dipendente è instaurato a decorrere dal primo settembre 2024, l’esonero parte dal 1° settembre e prosegue fino al 31 dicembre 2024.

Bonus incompatibile con taglio cuneo fiscale

Il bonus è compatibile con altre agevolazioni, ad esempio quelle sulle assunzioni, ma non con il taglio del cuneo fiscale previsto sempre dalla Manovra 2024 (che arriva ad un massimo di 247 euro al mese).

Però dal mese successivo all’eventuale decadenza dall’agevolazione per le lavoratrici madri (ad esempio, per il compimento della maggiore età del figlio più piccolo), si può applicare il taglio del cuneo contributivo.

Come fare domanda al datore

E’ la lavoratrice che, in presenza dei requisiti, chiede al datore di lavoro l’applicazione dell’esonero, semplicemente comunicando il numero dei figli e i relativi codici fiscali.

Il datore di lavoro esporrà quindi i dati nelle denunce retributive. La circolare INPS dettagli tutte le istruzioni operative per la compilazione del flusso Uniemens.

La lavoratrice, se lo preferisce, può anche comunicare i dati direttamente all’INPS, utilizzando un apposito applicativo, in via di implementazione.

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