Ulteriori obblighi maggiormente più rigidi per le aziende con l'obbligo di
repechange.
Derivante da repecher “ripescare”, significa principalmente la riesumazione di qualcosa o di qualcuno già da tempo abbandonato, accantonato ed interrotto.
Ti starai domandando il tutto cosa c'entra con il licenziamento,
bene ora te lo spiego io.
La Corte di Cassazione, organo giudiziario supremo, con la sentenza n.12132/2023 del 8.5.2023 ha stabilito di voler
tutelare maggiormente i lavoratori da una parte e
obbligare i datori dall'altra.
Come?
Con l'attuazione dell'obbligo di
repechage
ossia il licenziamento per giustificato motivo oggettivo escludendo anche le possibili pozioni di lavoro future prevedibili. Da come si è ben capito è nettamente differente dal licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo, cui il datore ricorre in caso di negligenza e mancanze disciplinari poste in essere dal lavoratore; proprio perché il repechage va a ricoprire tutti gli altri casi rilasciati da questi e qui vediamo un ulteriore tutela nei confronti del lavoratore che dovrebbe essere appunto “ripescato”.
Obblighi del
datore di lavoro
Il datore prima di un licenziamento deve assicurarsi:
- l'inesistenza di altre posizioni di lavoro, all'interno dell'azienda equivalenti o inferiori, o l'impossibilità di adibire il lavoratore alle stesse mansioni con orari differenti;
- rifiuto del lavoratore al ricollocamento interno;
- mancata assunzione di nuovo personale nei 6 mesi successivi al licenziamento per la stessa mansione.
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